NATIVE BEAT – Ensemble di Percussioni del Festival
Alessandro Perissinotto, concertatore
Eduardo Béllès, Simone Bozzato, Thomas Campagna, Michele De Conti, Vanni Vespani, Elena Vida percussioni
AVVISIAMO IL GENTILE PUBBLICO CHE, A CAUSA DI ESIGENZE TECNICHE, IL CONCERTO E’ STATO ANTICIPATO ALLE ORE 19.45
Alexej Gerassimez (1987)
Asventuras for Snare Drum
Nebojsa Jovan Zivkovic (1962)
Suomineito
Mike Stern (1953) – (arr. A. Perissinotto)
Chromazone
Jaco Pastorius (1951 –1987) – (arr. A. Perissinotto)
The chicken
Nebojsa Jovan Zivkovic
Srpska Igra
Toto (arr. Johnson/Perissinotto)
Africa
Emmanuel Sejourne (1961)
Concerto for Vibraphone
Anna Ignatowicz (1968)
Toccata for marimba
Zequinha de Abreu (1880 –1935) – (arr. P. Klemke)
Tico Tico
Sonny Rollins (1930) – (arr.Perissinotto)
St. Thomas
Samuel E. Wright (1946 – 2021) – (arr.Alan Menken)
Under the sea (La sirenetta)
Kōji Kondō (1961) – (arr. Gregor Krebs)
Super Mario Bros Medley
INGRESSO LIBERO
Per info: San Stino di Livenza
biblioteca@sanstino.it
0421 473921 – 0421 463966 (Biblioteca Comunale)
NATIVEBEAT
Battere Nativo
Suonare percuotendo, colpendo, agitando, sfregando con le mani o con appositi strumenti è l’espressione musicale che accompagna l’uomo sin dalla preistoria e rappresenta probabilmente la modalità più arcaica ed originaria dell’arte della musica in tutte le culture del mondo.
NativeBeat è un progetto dedicato alla creazione di una orchestra di giovani musicisti specializzati esclusivamente nel suonare i più antichi strumenti musicali: le percussioni, appunto, che siano tamburi o grancasse, triangoli o piatti, timpani o vibrafoni, xilofoni o nacchere… e cosi via.
Fondato da Alessandro Perissinotto,il progetto coinvolge sempre musicisti diversi. Il nome NativeBeat, che tradotto letteralmente vuol dire Battere Nativo, è stato scelto per sintetizzare l’originalità del progetto. In secondo luogo, si è ritenuto di utilizzare la lingua inglese per la sua indiscussa universalità a livello comunicativo, così come la musica è la forma artistica più universale. Infine, per il senso dei due vocaboli utilizzati: Native in inglese significa natio, indigeno, locale, ma anche originario, autentico, naturale; Beat in inglese è un verbo che significa battere, percuotere ma, viceversa, è anche un sostantivo che indica il battito, il ritmo. Ecco, quindi, spiegato il progetto dei NativeBeat: riproporre con modalità autentiche ed originali i suoni e le melodie delle varie forme musicali attraverso il battito ed il ritmo dei più antichi strumenti coinvolgendo giovani musicisti nativi del territorio.
Il repertorio spazia dai grandi compositori della letteratura per strumenti a percussione quali Rosauro, Reich, Abe, sino ai contemporanei e pop quali Chick Corea, Jaco Pastorius, Mike Stern e molti altri.
ALESSANDRO PERISSINOTTO
Percussionista, diplomato presso il conservatorio “C. Pollini” di Padova, sotto la guida del M° Massimo Pastore. Ha seguito Masterclass con Gert Mortensen, Ney Rosauro, David Friedman, Norbert Rabanser e molti altri. Svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero, collaborando con numerose realtà musicali tra le quali: Teatro alla Scala, Orchestra Sinfonica “laVerdi” di Milano, Orchestra “I Pomeriggi musicali” di Milano, Festival Donizetti di Bergamo e Orchestra di Padova e del Veneto. Si è esibito con “Art Percussion Ensemble” di Padova presso l’Accademia Reale di Danimarca e ha inciso, con la stessa formazione, un doppio CD di musica contemporanea per strumenti a percussione. Ha collaborato con diversi artisti in ambito pop tra cui Tony Hadley, Andrea Bocelli, Mika, Annalisa, Elio e molti altri. È insegnante di percussioni a Milano ed ha avviato un corso teorico-pratico per producer musicali, che ha visto l’ammissione di tutti gli studenti al prestigioso Abbey Road Institute. Attualmente segue le lezioni di Direzione d’orchestra del M° Marco Boni, Principal Conductor della Concertgebouw Chamber Orchestra – Amsterdam (1994-2012).